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inserita il 20/10/2006 ore 11:29:50

Scadenziario
inserita il 20/10/2006 ore 11:29:17




  • I numeri chiave per guidare la PMI - Analisi del punto di pareggio (break-even point): come calcolare il fatturato minimo per sopravvivere e prosperare
    Per ogni imprenditore, che sia alla guida di una start-up innovativa o di una piccola e media impresa (PMI) consolidata, esiste una domanda fondamentale che risuona costantemente: "quanto devo vendere per non essere in perdita?" La risposta a questa domanda non è una semplice stima o un obiettivo vago, ma un valore preciso, calcolabile e di vitale importanza strategica. Questo valore è conosciuto come punto di pareggio, o utilizzando il suo termine inglese universalmente riconosciuto, break-even point (BEP). L'analisi del break-even point è uno degli strumenti più potenti del controllo di gestione, poiché fornisce una chiara linea di demarcazione tra la perdita e il profitto, rappresentando il livello minimo di attività al di sotto del quale l'azienda non è sostenibile.
    Il concetto alla base del break-even point è intuitivo: è il punto in cui i ricavi totali eguagliano esattamente i costi totali. In questa situazione, l'azienda pareggia. Raggiungere il BEP significa quindi aver venduto una quantità di prodotti o servizi sufficiente a coprire completamente sia i costi variabili, direttamente legati alla produzione, sia i costi fissi, ovvero l'intera struttura dei costi operativi.Ogni singola vendita effettuata oltre il punto di pareggio inizierà a generare un profitto reale per l'impresa. Al contrario, se le vendite si attestano al di sotto di questa soglia, l'azienda si troverà in una situazione di perdita.

    Rating di autovalutazione PMI
    Uno strumento semplice ed intuitivo per l’autovalutazione dei dati di bilancio... [continua sul sito]
  • Antiriciclaggio - analisi nazionale dei rischi. Da aggiornare la valutazione dei rischi entro il 27 maggio 2026
    Pubblicata dal MEF l’Analisi Nazionale dei Rischi di Riciclaggio e Finanziamento del Terrorismo, che fotografa lo stato del sistema italiano e le aree più esposte. Commercialisti e notai dovranno aggiornare la valutazione dei rischi entro maggio 2026. Tra le priorità: formazione, vigilanza e rafforzamento dei controlli. Premessa Il 27 maggio 2025 il MEF ha presentato l’Analisi Nazionale dei Rischi di Riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, elaborato ai sensi dell’articolo 5 comma 6 del D.lgs. 231/2007 dal Comitato di Sicurezza Finanziaria ed aggiornato al novembre 2024, di 122 pagine.  Nella stessa data è stata resa nota l’Analisi Nazionale dei rischi di finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa. Con l’informativa 85/2025 del 30 maggio 2025 il CNDCEC informa che l’autovalutazione del rischio dovrà essere aggiornata  dagli iscitti entro il 27 maggio 2026 Le tabelle che seguono sono tratte dalla pubblicazione edita dal MEF, precisando che il presente documento non ha carattere commerciale, in quanto reso disponibile gratuitamente. 
    Settore privato e fattore di rischio Lo studio pubblica un fattore di rischio per il settore privato (indicatore n. 1) basato sui dati 2023.

    Operazioni in contanti e fattori di rischio Indicatore di rischio (numero 2) elaborato in base ai flussi di contante identificati come anomali.

    Economia non osservata o sommersa – attività illegali e fattori di rischio Nel settore dell’economia... [continua sul sito]
  • Registratori di cassa e POS: obbligo di integrazione dal 2026 - Parte 3: sanzioni, consigli e criticità
    La normativa prevede un apparato sanzionatorio severo, che include sia sanzioni pecuniarie che accessorie, come la sospensione dell'attività. È quindi di fondamentale importanza che gli esercenti si adeguino entro la scadenza del 1° gennaio 2026 per evitare conseguenze negative. La mancata connessione tra il POS e il registratore di cassa comporterà una sanzione amministrativa che va da 1.000 a 4.000 euro.Inoltre, per l'omessa, tardiva o infedele trasmissione dei dati dei pagamenti elettronici, è prevista una multa di 100 euro per ogni comunicazione, con un tetto massimo di 1.000 euro per trimestre.Non sarà quindi sufficiente avere un sistema integrato, ma sarà necessario assicurarsi che funzioni correttamente e che i dati inviati siano sempre accurati e completi.
    Oltre alle sanzioni economiche, sono previste anche sanzioni accessorie che possono avere un impatto ancora più grave sull'attività commerciale.
    In caso di violazioni ripetute, le autorità possono disporre la sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività per un periodo che va da tre giorni a un mese. Questo periodo può essere esteso fino a sei mesi se l'importo delle operazioni contestate supera i 50.000 euro.
    Per la specifica violazione della mancata connessione tra i dispositivi, la sospensione può variare da quindici giorni a due mesi, arrivando fino a sei mesi in caso di recidiva.
    Si consiglia dunque agli esercenti di agire con anticipo,... [continua sul sito]
  • PEC amministratori: qualche legittimo dubbio sulla privacy
    L’obbligo di comunicare la PEC personale al Registro delle Imprese solleva interrogativi sulla tutela della privacy degli amministratori, specie quando si utilizza l’indirizzo della società. Com’è noto entro il 31 dicembre 2025 (termine originario “contestato” il 30.06.2025) sussiste l’obbligo, peraltro non sanzionato, per gli amministratori di società costituite ante 1.1.2025 (incluse quelle di persone) di comunicare al Registro delle Imprese il proprio indirizzo PEC personale, mediante una pratica Comunica, esente da bolli e diritti; per le società costituite dall’1.1.2025 l’obbligo viene assolto in sede di iscrizione della società al Registro Imprese.
    Come confermato tra l’altro dalla Camera di Commercio della Romagna “Tuttavia, non essendo attualmente previsto dalla norma un espresso divieto, l'Ufficio del registro delle imprese non disporrà il rifiuto della pratica, qualora venga indicato un indirizzo PEC di immediata disponibilità dell’interessato, compreso il domicilio digitale della società amministrata.”: ergo per l’amministratore Mario ROSSI si presenta la pratica dove viene indicato l’indirizzo ‘PEC della società, ipotesi la ALFABETA s.r.l.
    Fin qui tutto semplice e chiaro, nella visura della ALFABETA s.r.l. risulterà l’indirizzo ‘PEC  della società, alfabeta@pec.it, e nella stessa visura nei dati relativi all’amministratore... [continua sul sito]
  • Controllo di Gestione: lì dove i soldi non costano nulla e dove nessuno li chiede indietro
    Prima di spiegare il significato del titolo di questo articolo, faccio un breve ripasso sul trafiletto precedente ad esso collegato e cioè “Controllo di gestione: il professionista controller a caccia di muda (sprechi)”. Riparto dall’enigma sul quale ci siamo lasciati. Trattasi della fase iniziale del processo di smaltimento rifiuti di una discarica convenzionata con il pubblico. I rifiuti arrivano in camion, vengono depositati su di un piazzale e un operatore con una ruspa provvede a mantenere il mucchio compatto mentre un altro operatore con una gru preleva grosse quantità dal mucchio per essere depositate su di un nastro trasportatore. Il tutto è ravvisabile dalla figura seguente.

    Dal disegno si evince un grosso muda (spreco in giapponese). Molti lettori si sono cimentati nel fornire una soluzione contattandomi direttamente. I più arditi hanno ipotizzato di eliminare i due mezzi tramite un sistema che da terra in automatico potesse spostare i rifiuti direttamente sul nastro. Un’ottima soluzione seppur da valutare in maniera attenta in termini di fattibilità tecnica (collegare il tutto ad un impianto vecchio di 30 anni) nonché economica (investimento richiesto). Ci concentriamo invece su quella che potrebbe essere una soluzione da “settimana kaizen” (o in alcuni casi da blitz kaizen) cioè una miglioria “grezza”, rapida da approntare (max 3 o 4 giorni) e che possa dimostrare... [continua sul sito]
  • Report di Sostenibilità: lo stato dell’arte della normativa europea
    La rendicontazione di sostenibilità si è trasformata da iniziativa volontaria a obbligo di legge per un numero sempre maggiore di imprese europee. L’Unione Europea ha infatti costruito un solido quadro normativo per aumentare la trasparenza delle informazioni non finanziarie, con l’obiettivo di orientare i capitali verso attività più sostenibili. Tuttavia, per concedere alle imprese più tempo per adattarsi a queste complesse novità, l’UE ha recentemente approvato un’importante modifica alle scadenze. Il fulcro della normativa è la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva ha preso il posto della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD), ampliando notevolmente sia il numero di aziende obbligate sia la quantità di informazioni richieste.
    Per rispondere alle difficoltà operative segnalate dalle imprese e ridurre gli oneri amministrativi, all’inizio del 2025 è stata approvata la cosiddetta direttiva “Stop the Clock” (parte del “Pacchetto Omnibus”).
    Questa direttiva non cancella gli obblighi, ma rinvia di due anni l’entrata in vigore della CSRD per alcune categorie di aziende e posticipa l’adozione degli standard di rendicontazione settoriali. L’obiettivo è permettere una transizione più graduale e dare più tempo per implementare correttamente i nuovi e complessi processi di raccolta dati.
    Alla luce della direttiva “Stop the Clock”, le scadenze per l’applicazione della CSRD sono state ridefinite come segue:

    Dal 1° gennaio 2024 (Report nel 2025) – NESSUNA MODIFICA:
    Grandi imprese di interesse pubblico (banche, assicurazioni, società quotate) con più di 500 dipendenti, già soggette... [continua sul sito]
  • I numeri chiave per guidare la PMI - Margine di contribuzione: lo strumento essenziale per decisioni di prezzo e analisi di break-even
    Nel complesso universo della gestione aziendale, la capacità di prendere decisioni informate è ciò che distingue un'impresa di successo da una che fatica a sopravvivere. Gli imprenditori e i manager sono costantemente chiamati a valutare la profittabilità dei loro prodotti, a definire strategie di prezzo competitive e a comprendere quali siano le soglie minime di vendita per garantire la sostenibilità economica. In questo contesto, esiste uno strumento analitico di straordinaria potenza e versatilità: il margine di contribuzione. Spesso abbreviato come MdC, questo indicatore non è semplicemente un numero da calcolare, ma una vera e propria lente d'ingrandimento sulla struttura dei costi e sulla capacità di un prodotto o servizio di generare valore per l'azienda.
    Per comprendere appieno il suo significato, è necessario partire dalla sua definizione: il margine di contribuzione rappresenta la differenza tra i ricavi di vendita e i costi variabili totali.In altre parole, ci dice quanto "contribuisce" ogni unità venduta, o il totale delle vendite, alla copertura dei costi fissi e, una volta superata tale soglia, alla generazione di un utile.
    La sua formula di base è tanto semplice quanto illuminante: margine di contribuzione = ricavi di vendita - costi variabili.Questa semplicità, tuttavia, nasconde una profondità analitica fondamentale.
    La prima distinzione cruciale da operare è quella tra costi variabili e costi fissi. I costi variabili sono quelle spese che aumentano o diminuiscono in proporzione diretta al volume di produzione o di vendita (ad esempio, le materie... [continua sul sito]
  • Registratori di cassa e POS: obbligo di integrazione dal 2026 - Parte 2: implicazioni tecniche e operative
    L'obbligo di integrazione tra POS e registratori di cassa, in vigore dal 2026, comporta una serie di adeguamenti tecnici e operativi che le aziende devono affrontare per tempo. La normativa richiede una connessione strutturale che garantisca l'inalterabilità, la sicurezza e l'interoperabilità dei dati delle transazioni. I due dispositivi dovranno infatti dialogare costantemente, scambiandosi le informazioni in modo sicuro e certificato.Dal punto di vista operativo, ogni pagamento elettronico effettuato tramite POS dovrà essere immediatamente comunicato al registratore di cassa telematico, che lo registrerà insieme ai dati dello scontrino.Questo sistema integrato avrà il compito di conservare lo storico di tutte le transazioni elettroniche e di inviare in modo aggregato i dati dei pagamenti giornalieri all'Agenzia Entrate.Il flusso di dati coordinato che ne deriverà, permetterà un controllo più efficace e tempestivo sui corrispettivi delle aziende.La trasmissione dei dati avverrà tramite il Sistema di Interscambio (SDI), la stessa piattaforma già utilizzata per la fatturazione elettronica.I fornitori di servizi di pagamento avranno la responsabilità di inviare una serie di informazioni dettagliate, tra cui:

    i dati identificativi dell'esercente,
    il codice univoco del contratto,
    l'identificativo del POS,
    la tipologia... [continua sul sito]
  • I chiarimenti opportuni per un asset strategico del nostro paese
    Firmata l’ipotesi di rinnovo del cemento, calce e gesso: aumenti salariali, più welfare e maggiori garanzie su malattia e infortuni. Tutto parte da un CCNL scaduto in data 31.12.2024 ed a cui in rappresentanza dei lavoratori i sindacati di categoria FENEALUIL, FILCA – CISL, FILLEA – CIGL e la rappresentanza delle aziende nella veste di FEDERBETON, hanno provveduto in data 08.05.2025 a quella che è la firma di un’ipotesi di rinnovo di quello che è il contratto collettivo nazionale di lavoro, cemento, calce e gesso.
    Quest’azione da un punto di vista industriale è meritevole di grande attenzione, dato che parliamo di un settore che da lavoro ad oltre 8.000 addetti. 
    Partiamo subito con il mettere in evidenza il fatto che vi sarà un aumento complessivo, equivalente ad euro 175 per ogni parametro 4, parliamo quindi di quella che è una figura professionale intermedia, gli stessi si cumulano a quelli che sono stati i 120 euro concessi a dicembre 2024 tramite un recupero dell’inflazione e pertanto parliamo di un totale di euro 295.
    Così facendo si arrivano a definire quelle che sono due tranche di 60 euro l’una e queste avranno la loro validità dal 1º Ottobre 2025 e dal 1º Ottobre 2026 bensì la terza che è pari ad euro 55 avrà decorrenza dal 1º Ottobre 2027, tale questione è riconducibile... [continua sul sito]
  • Un presente radioso ed un futuro da tutelare: l’INPS fa chiarezza sui lavoratori sportivi
    Tramite la circolare n. 127 del 22 Settembre 2025 l’INPS ha provveduto ad esprimersi su ciò che concerne il riordino degli enti sportivi e su quanto è strutturato già in merito alla riforma della tutela previdenziale dei lavoratori dello sport, che è a sua volta, assieme alle modifiche ed integrazioni di riferimento, già disciplinato dal decreto legislativo n. 36 del 28 Febbraio 2021. La prima grande introduzione che viene fatta è quella che si riferisce alla figura del lavoratore sportivo a tutto tondo, senza far sì che si vada a distinguere tra settore professionistico e settore dilettantistico e si considerano tali tutti gli atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, preparatori atletici, arbitri e ogni tesserato che a fronte di un corrispettivo svolgono attività necessarie alla pratica sportiva indipendentemente da quello che è l’ambito che si va a considerare. Così come l’istituto ha voluto procedere a predisporre la subordinazione dei lavoratori all’iscrizione al Fondo Pensione Sportivi Professionisti (FPSP), che è appunto gestito dallo stesso ed a questo possono procedere ad iscriversi tutti coloro che sono stati sopra citati e che rientrano nella definizione di lavoratore sportivo.
    A quanto sopra riportato andiamo ad aggiungere il fatto che anche gli istruttori presso impianti e circoli sportivi di qualsiasi genere, hanno a tutti gli effetti il diritto all’assicurazione previdenziale e assistenziale, in relazione a quello che è il loro rapporto di lavoro di riferimento, e di conseguenza sono iscritti al FPSP che diventa una questione... [continua sul sito]
  • I numeri chiave per guidare la PMI - ROS (return on sales): misurare l'efficienza delle vendite e la redditività di ogni euro fatturato
    Nel percorso che conduce dai ricavi all'utile netto, una delle mete più significative è il reddito operativo. Il ROS, acronimo di "return on sales", è l'indicatore che misura precisamente la redditività di questa tappa fondamentale.
    Calcolato come rapporto tra il reddito operativo e i ricavi di vendita, il ROS esprime in percentuale quanto profitto è in grado di generare un'azienda dalla sua gestione caratteristica per ogni euro fatturato, dopo aver coperto tutti i costi operativi, inclusi gli ammortamenti.
    Per un'impresa, e in particolare per una PMI dove ogni vendita conta, il ROS è una cartina di tornasole dell'efficienza commerciale e produttiva. Non misura semplicemente "quanto" si vende, ma "come" si vende, svelando la capacità dell'azienda di trasformare il fatturato in profitto operativo.
    La formula per il calcolo del ROS è diretta:
    ROS = (Reddito Operativo (EBIT) / Ricavi di Vendita ) × 100
    Al numeratore troviamo il reddito operativo, conosciuto anche come EBIT ("earnings before interest and taxes"), che rappresenta il risultato della gestione tipica dell'impresa, al netto degli ammortamenti e degli accantonamenti. Al denominatore ci sono i ricavi netti, ovvero il valore totale delle vendite. Il risultato è una percentuale che risponde a una domanda... [continua sul sito]
  • Controllo di Gestione: il commercialista controller a caccia dei muda (sprechi)
    I nostri clienti in futuro non si accontenteranno di una più o meno semplice diagnosi dello stato di salute della propria impresa. Al contrario con molta probabilità una volta appurata la condizione magari critica, certamente vorranno capire come si svolgerà l’intervento volto a rientrare dall’eventuale condizione di urgenza. Serviranno le soluzioni oltre che le classiche analisi, perché consolidare il debito e/o comunque l’agire solo sotto l’aspetto finanziario non è una soluzione ma al più un palliativo se somministrato da solo. Queste considerazioni sono certo siano condivise un po’ da tutti. Ignorare l’aspetto produttivo lì dove la ricchezza si forma, è l’errore più grande che si possa commettere perché se è vero che la crisi si evidenzia principalmente per cassa, altrettanto vero è che i flussi monetari vengono a mancare quando la ricchezza non si crea ma si distrugge e tutto si crea o si distrugge lì dove nasce il prodotto (o il servizio).
    In merito alle soluzioni destinate a trovare (o ritrovare) la redditività perduta, voglio portare un semplice esempio di come le dispersioni a volte siano tanto evidenti da essere paradossalmente ignorate. Nel dettaglio: sono stato chiamato qualche tempo fa da un’azienda che gestisce una discarica per fornire alcuni suggerimenti. L’azienda... [continua sul sito]
  • Registratori di cassa e POS: obbligo di integrazione dal 2026 - Parte 1: il nuovo contesto normativo
    Dal 1° gennaio 2026, si applicherà in Italia un nuovo obbligo di integrazione tra i registratori di cassa telematici (RT) e i terminali di pagamento elettronico (POS). E’ una misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, che mira a rafforzare la lotta all'evasione fiscale attraverso una maggiore tracciabilità delle transazioni commerciali. A partire dal 1° gennaio 2026, tutti gli esercenti che emettono scontrini elettronici dovranno dunque garantire una connessione tecnica diretta tra i loro sistemi POS e i registratori di cassa telematici, assicurando così che ogni transazione elettronica venga automaticamente registrata e comunicata all'Agenzia Entrate.
    Questa novità impone un collegamento strutturale tra il dispositivo che accetta i pagamenti con carta (il POS) e quello che emette lo scontrino fiscale (il Registratore di cassa).
    Il sistema integrato dovrà memorizzare i dati di ogni singola transazione elettronica, ad eccezione dei dati sensibili del cliente, e trasmettere quotidianamente l'importo complessivo dei pagamenti elettronici all'Agenzia Entrate. Il chiaro intento è quello di eliminare la discrepanza tra i corrispettivi registrati e i pagamenti elettronici incassati.
    L'obbligo riguarda la quasi totalità delle attività commerciali, inclusi negozi al dettaglio, ristoranti, bar, artigiani e professionisti che utilizzano registratori telematici per la certificazione dei corrispettivi. Sono escluse solo quelle poche categorie di contribuenti non soggette all'obbligo di emissione dello scontrino... [continua sul sito]
  • I numeri chiave per guidare la PMI - EBITDA e EBITDA margin: come valutare la pura redditività operativa della tua PMI
    Nel complesso mondo degli indicatori di bilancio, pochi acronimi hanno raggiunto la notorietà e l'importanza dell'EBITDA. Questo termine, che sta per "earnings before interest, taxes, depreciation, and amortization" (utili prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti), è diventato un linguaggio universale nel mondo della finanza e della gestione aziendale per una ragione fondamentale: offre una visione chiara e diretta della pura performance operativa di un'azienda, spogliata da elementi che non riguardano il suo core business.
    Per un imprenditore di una PMI, comprendere e monitorare l'EBITDA e il suo relativo margine, l'EBITDA margin, significa avere il polso della capacità dell'azienda di generare cassa dalla sua attività caratteristica, un'informazione vitale per la sostenibilità e la crescita.
    Ma cos'è esattamente l'EBITDA e come si calcola? Comunemente conosciuto in Italia anche come margine operativo lordo (MOL), l'EBITDA rappresenta il reddito che un'azienda è in grado di generare esclusivamente attraverso la sua gestione operativa, prima di considerare gli effetti delle politiche finanziarie (interessi), fiscali (imposte) e di investimento (ammortamenti e svalutazioni).
    Per calcolarlo, partendo dal bilancio riclassificato a "valore aggiunto", la via più comune... [continua sul sito]
  • Parte 5 - Strumenti operativi e sanzioni: dal Software 'Il Tuo ISA CPB' al Concordato Preventivo
    La gestione degli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale si avvale di strumenti digitali specifici e si intreccia con nuovi istituti volti a semplificare il rapporto con il Fisco. Il Software "Il Tuo ISA CPB"
    Il fulcro operativo per la gestione degli ISA è il software gratuito "Il Tuo ISA CPB", messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.
    Questo applicativo svolge una duplice, fondamentale funzione:

    calcolo del punteggio ISA: il software calcola il punteggio di affidabilità fiscale integrando i dati dichiarati dal contribuente per il periodo d'imposta con i "dati precalcolati" forniti dall'Agenzia. L'esito del calcolo è visualizzabile nell'apposita sezione del programma.
    piattaforma per il Concordato Preventivo Biennale (CPB): il software è anche lo strumento attraverso cui i soggetti ISA possono accedere al Concordato Preventivo Biennale.

    Per agevolare la compilazione, il software "Il tuo ISA CPB" include una funzionalità di importazione dei dati contabili comuni ai modelli REDDITI e ISA.
    Dopo aver compilato i quadri RE, RF e RG tramite il software "RedditiOnLine", è possibile esportare questi dati e importarli direttamente nell'applicativo ISA, riducendo il rischio di errori di digitazione.
    Il collegamento con il Concordato Preventivo Biennale (CPB)
    Introdotto con il D.Lgs. n. 13 del 12... [continua sul sito]
  • Autotrasportatori: riduzione accise III trimestre 2025
    Richiesta dei benefici relativi alla riduzione accise del IIi trimestre 2025. Con nota a registro ufficiale 0611759.26-092025  l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rende note le istruzioni, il modello ed il software per la richiesta dei benefici relativi alla riduzione accise del IIi trimestre 2025. 
    L’articolo 61 del Decreto Legge 1/2012 ha introdotto modificazioni all’articolo 3 comma 1 del D.P.R. 277/2000, cosicché l’istanza per accedere al beneficio può essere presentata dal 1° al 31 ottobre 2025.  La Legge 28 dicembre 2015 n. 208, articolo 1, comma 645 (Legge di Stabilità 2016) prevedeva che a decorrere dal 1° gennaio 2016 il beneficio non spettasse per i veicoli di categoria EURO 2 o inferiore, successivamente la Legge 160/2019 comma 630 disponeva che a decorrere dal 1° ottobre 2020 il rimborso non spettasse per i consumi dei veicoli di categoria euro 3 od inferiore; infine a decorrere dal 1° gennaio 2021 il rimborso non spetta per i consumi dei veicoli di categoria euro 4 o inferiore (art. 1, comma 630, della legge 27 dicembre 2019, n. 160) – vedi anche il paragrafo IV della Nota. Per la classificazione dei veicoli si consulti la tabella classificazione euro, In seguito a tale introduzione nella dichiarazione trimestrale di... [continua sul sito]
  • I numeri chiave per guidare la PMI - ROE (return on equity): perché è l'indicatore più amato da soci e imprenditori
    Se ci fosse un solo indicatore di bilancio in grado di catturarernl'attenzione di chi investe capitale in un'azienda, quello sarebbe quasirncertamente il ROE, acronimo di return on equity. Questo indice, esprimendo la redditività del capitale proprio, risponde in modo diretto e sintetico alla domanda più importante per un socio o un imprenditore: "quanto sta rendendo il capitale che ho investito (o reinvestito) nella mia attività?". La sua popolarità non deriva dalla sua semplicità, ma dalla sua capacità di riassumere in un'unica percentuale l'efficacia con cui l'intera gestione aziendale (operativa, finanziaria e fiscale) riesce a generare valore per la proprietà.
    Comprendere a fondo il ROE significa avere una visione chiara non solo del risultato finale, ma anche delle leve che lo determinano, un aspetto cruciale per la gestione strategica di qualsiasi pmi.
    Il calcolo del ROE è apparentemente semplice: si ottiene dividendo l'utile netto per il patrimonio netto dell'azienda:
    ROE = Utile Netto / Patrimonio Netto
    L'utile netto è il risultato finale del conto economico, ciò che residua dopo aver pagato tutti i costi, gli ammortamenti, gli oneri finanziari e le imposte.
    Il patrimonio netto, invece, rappresenta il valore contabile dei mezzi propri, ovvero la somma del capitale versato dai soci e degli utili accumulati e non distribuiti... [continua sul sito]
  • Parte 4 - Guida pratica agli ISA: come migliorare il punteggio e compilare il modello
    Ottenere un buon punteggio ISA non è solo questione di "buona condotta", ma anche di corretta comunicazione dei dati. Il sistema offre inoltre la possibilità di intervenire per migliorare la propria affidabilità, indicando spontaneamente elementi non presenti nelle scritture contabili.
    Come migliorare il proprio punteggio ISA
    Se il punteggio calcolato dal software non è soddisfacente, il contribuente ha la possibilità di migliorarlo. Lo strumento principale consiste nell'indicare in dichiarazione "ulteriori componenti positivi" non risultanti dalle scritture contabili, ma rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell'IRAP e dell'IVA.
    Questo adeguamento spontaneo non comporta l'applicazione di sanzioni e interessi, a patto che il versamento delle relative imposte avvenga entro la scadenza del saldo. È anche possibile rateizzare l'importo dovuto.
    Per il calcolo dell'IVA da versare su questi maggiori importi, si applica un'aliquota media, calcolata con un rapporto specifico tra IVA a debito e volume d'affari. Tuttavia, il contribuente può fornire la "prova contraria" e applicare l'aliquota corretta (ad esempio, dimostrando che i ricavi non contabilizzati derivano da operazioni esenti IVA), utilizzando la sezione "note aggiuntive" del software (comma 9 dell'articolo 9... [continua sul sito]
  • Privacy: account del dipendente e cessazione del rapporto di lavoro
    La mancanza di un Disciplinare che regolamenti la gestione e l’utilizzo dell’account di posta elettronica assegnato ai dipedenti può provocare danni ed in questo caso li ha provocati alla cessazione del rapporto di lavoro; e ciò è stato oggetto del provvedimento del Garante del 23 giugno 2025 [10161563]. Nello stesso modo si consiglia di disciplinare l’uso del telefono cellulare aziendale (per i messaggi o per la ricezione di posta elettronica). Il caso
    L’interessata cessava un rapporto di lavoro il 15.3.2023 e richiedeva il 2.8.2023 e il 29.9.2023, e successivamente da un legale il 17.10.2023,  la disattivazione dell’account di posta elettronica per l’indirizzo assegnatoLe dalla Società di cui era dipendente.  La Sovietà rispondeva che l’indirizzo e mail è aziendale, non viene utilizzata in uscita e chi scrive a tale account viene deviato ad altro account di altro dipendente. 
    La difesa
    La società su richiesta del Garante,  comunicava che: 
    la casella di posta elettronica della sig.ra XX dopo la cessazione del rapporto di lavoro è rimasta attiva sino al 23.11.2023 (si presume per la posta in entrata, mentre si presume era bloccata per la posta in uscita); l’inoltro ad altro dipendente è stato attivato dal pomeriggio del 15.3.2023 (data di cessazione del rapporto di lavoro); l’altro dipendente ha avuto accesso alla casella di posta unicamente per il download di fatture estere (non inviate al cassetto fiscale), per reimpostare password e profili di accesso a siti funzionali per la società; precisava la società di non aver predisposto un Disciplinare interno sull’uso della posta... [continua sul sito]
  • I numeri chiave per guidare la PMI - ROI (return on investment): la guida definitiva per misurare il successo del capitale investito
    Per un imprenditore alla guida di una piccola e media impresa italiana, navigare nel complesso mare dei numeri di bilancio può sembrare un'impresa titanica. Fatturato, utile, costi: sono tutti dati importanti, ma nessuno di essi, da solo, risponde alla domanda più cruciale di tutte: "la mia azienda sta usando le sue risorse in modo efficiente per generare profitto?".
    La risposta a questa domanda si trova in tre lettere potentissime: ROI, acronimo di return on investment. Questo indicatore rappresenta una vera bussola strategica che misura la salute del motore della tua attività, permettendoti di capire se ogni euro investito sta lavorando duramente per te.
    Il ROI è un indice di redditività che misura la capacità della gestione caratteristica (il core business) di generare profitto utilizzando il capitale investito. In parole semplici, ci dice quanti euro di reddito operativo l'azienda produce per ogni 100 euro di capitale impiegato per far funzionare la "macchina" aziendale, a prescindere da come essa sia finanziata (debiti o capitale proprio) e dalle tasse.
    La sua formula si basa su due valori fondamentali che puoi trovare nel tuo bilancio:
    ROI=( Reddito Operativo (EBIT) / Capitale Investito Netto)×100

    Reddito operativo (o EBIT - earnings before interest and taxes): lo trovi nel conto economico... [continua sul sito]

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