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Scadenziario Fiscale |
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10 Novembre 2025: Caf o professionista abilitato: consegna 730 integrativo e prospetto di liquidazione
Termine ultimo, per il Centro di assistenza fiscale o il professionista abilitato: - per verificare la conformità dei dati esposti nella dichiarazione integrativa - per il calcolo delle imposte - per la consegna direttamente al dipendente o pensionato il modello 730 integrativo e il prospetto di liquidazione 730-3 - per comunicare al sostituto il risultato finale della dichiarazione - per trasmettere in via telematica all'Agenzia delle entrate i dati contenuti nelle dichiarazioni integrative 730/2025 e i relativi modelli 730/4 integrativi.
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17 Novembre 2025: Soggetti IVA: fatturazione differita
I soggetti IVA devono provvedere all'emissione ed alla registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese precedente e risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti contraenti. La fattura deve contenere la data e il numero dei documenti cui si riferisce. Per le cessioni effettuate nel mese precedente fra gli stessi soggetti è possibile emettere una sola fattura riepilogativa.
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17 Novembre 2025: Soggetti IVA esercenti il commercio al minuto e assimilati e soggetti che operano nella grande distribuzione: registrazione delle operazioni del mese precedente
I soggetti esercenti il commercio al minuto e assimilati e soggetti che operano nella grande distribuzione che già possono adottare, in via opzionale, la trasmissione telematica dei corrispettivi, che rilasciano scontrino fiscale o la ricevuta fiscale, possono registrare i corrispettivi del mese precedente, anche in via cumulativa. La stessa facoltà è estesa ai soggetti che emettono ricevuta fiscale.
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17 Novembre 2025: Associazioni sportive dilettantistiche, senza scopo di lucro e pro-loco in regime forfetario
Le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni senza scopo di lucro e le associazioni pro-loco che hanno optato per la L. 398/1991, devono procedere entro questo termine all'annotazione nel registro approvato con D.M. 11 febbraio 1997 opportunamente integrato, anche in unica registrazione, dell'ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi altro provento conseguiti nell'esercizio di attività commerciali poste in essere nel corso del mese precedente.
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17 Novembre 2025: Comunicazione al'AE dei dati relativi al canone TV addebitabile e accreditabile nelle fatture emesse dalle imprese elettriche
Termine ultimo per la comunicazione da parte di Acquirente unico Spa all'Agenzia delle Entrate dei dati di dettaglio relativi al canone TV addebitabile e accreditabile nelle fatture emesse dalle imprese elettriche riferiti al mese precedente.
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17 Novembre 2025: Soggetti titolari di redditi di pensione: richiesta frazionamento canone
Termine ultimo per i contribuenti titolari di reddito di pensione non superiore a 18.000 euro annui, per richiedere al proprio ente pensionistico di effettuare il pagamento del canone Rai, a partire dall'anno 2025, tramite ritenuta con addebito mensile sulle rate di pensione.
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17 Novembre 2025: Rivalutazione partecipazioni e terreni: versamento imposta sostitutiva
Termine ultimo per il versamento, da parte dei contribuenti interessati, della terza rata dell'imposta sostitutiva (16%) dovuta per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni posseduti, non in regime d'impresa, al 1° gennaio 2023.
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17 Novembre 2025: Soggetti che svolgono attività d'intrattenimento
Termine per il versamento dell'imposta sugli intrattenimenti relativi alle attività svolte a carattere continuativo nel mese precedente. Il versamento deve essere effettuato con modalità telematiche (Modello F24) oppure tramite intermediario abilitato.
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17 Novembre 2025: Enti ed organismi pubblici e Amministrazioni centrali dello Stato: versamenti
Termine ultimo, per gli Enti ed organismi pubblici e per le Amministrazioni centrali dello Stato, per effettuare: - le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e sui redditi di lavoro autonomo, nonché sui pignoramenti presso terzi - l'acconto mensile Irap - le addizionali regionale e comunale trattenute ai lavoratori dipendenti e pensionati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro - l'Iva mensile - la IX rata del saldo Iva relativa all'anno d'imposta 2024 risultante dalla dichiarazione Iva annuale con la maggiorazione dello 2,64% a titolo di interessi tutti corrisposti nel mese precedente. I versamenti devono essere effettuati tramite modello F24 EP con modalità telematiche.
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17 Novembre 2025: Contribuenti Iva trimestrali: versamento dell'Iva dovuta per il 3° trimestre dell'anno
Termine ultimo per i contribuenti Iva trimestrali per il versamento dell'Iva dovuta per il 3° trimestre dell'anno tramite F24 telematico.
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17 Novembre 2025: Associazioni sportive dilettantistiche e Associazioni senza scopo di lucro: liquidazione e versamento Iva terzo trimestre
Entro questo termine le Associazioni sportive dilettantistiche, Associazioni senza scopo di lucro e Associazioni pro-loco, che optano per l'applicazione delle disposizioni di cui alla legge n. 398/1991 devono procedere alla liquidazione e al versamento dell'Iva relativa al terzo trimestre dell'anno.
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17 Novembre 2025: Contribuenti Iva trimestrali: versamento imposta terzo trimestre
Entro questo termine:- i contribuenti Iva trimestrali naturali o "speciali" (articolo 74, comma 4, Dpr 633/72) sono tenuti al versamento dell’IVA relativa al III trimestre. - i contribuenti Iva trimestrali che, in un contratto di subfornitura, hanno concordato per il pagamento un termine successivo alla consegna del bene o alla comunicazione dell’avvenuta esecuzione della prestazione (articolo 74, comma 5, Dpr 633/72), sono tenuti al versamento dell’IVA relativa al III trimestre.
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17 Novembre 2025: Enti pubblici: conguaglio assistenza fiscale
Termine ultimo, gli Enti pubblici e le amministrazioni centrali dello Stato che effettuano le operazioni di conguaglio relative all'assistenza fiscale, per effettuare il versamento delle somme a saldo e in acconto trattenute sugli emolumenti o sulle rate di pensione corrisposte nel mese di precedente. Il versamento deve essere fatto telematicamente utilizzando il modello F24Ep.
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17 Novembre 2025: Contratti di locazione breve: versamento ritenute operate sui canoni o corrispettivi incassati o pagati nel mese precedente
Termine ultimo per i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e che gestiscono portali telematici mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare, per il versamento con modalità telematiche (f24) delle ritenute operate sui canoni o corrispettivi incassati o pagati nel mese precedente.
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17 Novembre 2025: Sostituti d'imposta: versamento ritenute mese precedente
I sostituti d'imposta, devono effettuare il versamento delle ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente ed assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi corrisposti nel mese precedente esclusivamente mediante modalità telematiche (modello F24 telematico). I soggetti non titolari di partita Iva possono anche presentare l'F24 cartaceo presso banche, agenzie postali e agenti della riscossione.
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17 Novembre 2025: Sostituti d'imposta: versamento dell'addizionale regionale dell'Irpef
I sostituti d'imposta devono procedere al pagamento: - in unica soluzione dell'addizionale regionale dell'Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e pensionati sulle competenze del mese precedente a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro. Il versamento deve essere effettuato tramite modello F24 con modalità telematiche per i titolari di partita Iva, ovvero, modello F24 presso Banche, Agenzie Postali, Agenti della riscossione o con modalità telematiche, per i non titolari di partita Iva.
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17 Novembre 2025: Sostituti d'imposta: versamento dell'addizionale comunale dell'Irpef
Pagamento, da parte dei sostituti d'imposta: - in unica soluzione, a seguito delle operazioni di cessazione del rapporto di lavoro, dell'addizionale comunale all'Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati sulle competenze inerenti al mese precedente. Il versamento deve essere effettuato tramite modello F24 con modalità telematiche per i titolari di partita Iva, ovvero, modello F24 presso Banche, Agenzie Postali, Agenti della riscossione o con modalità telematiche, per i non titolari di partita Iva.
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17 Novembre 2025: Sostituti d'imposta: versamento imposta sostitutiva Irpef e addizionali regionali e comunali (produttività)
Entro questa data i sostituti d'imposta devono versare (con modello F24 con modalità telematiche) l'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, nella misura del 10%, sulle somme erogate, nel mese precedente, ai dipendenti del settore privato in relazione a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.
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17 Novembre 2025: Sostituti d'imposta: conguaglio assistenza fiscale
Termine ultimo, per i sostituti d'imposta che effettuano le operazioni di conguaglio relative all'assistenza fiscale, per effettuare il versamento delle somme a saldo e in acconto trattenute sugli emolumenti o sulle rate di pensione corrisposte nel mese di precedente. Il versamento deve essere fatto telematicamente con il modello F24.
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17 Novembre 2025: Banche e Poste: versamento delle ritenute sui bonifici effettuati nel mese precedente
Le banche o le Poste italiane, nel momento dell'accreditamento dei pagamenti, devono effettuare il versamento delle ritenute sui bonifici effettuati nel mese precedente dai contribuenti che intendono beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d'imposta. Il versamento deve essere effettuato tramite modello F24 con modalità telematiche, indicando il codice tributo "1039".
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17 Novembre 2025: Versamento imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax)
Termine ultimo per effettuare (con modello F24 telematico) il versamento dell'imposta sulle transazioni finanziarie effettuate nel mese precedente per Banche, società fiduciarie, imprese di investimento abilitate all'esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi e delle attività di investimento di cui all'art. 18 del D.Lgs. n. 58 del 1998, e gli altri soggetti comunque denominati che intervengono nell'esecuzione di transazioni finanziarie, compresi gli intermediari non residenti nel territorio dello Stato, nonché i notai che intervengono nella formazione o nell'autentica di atti relativi alle medesime operazioni. I contribuenti che effettuano transazioni finanziarie senza l'intervento di intermediari né di notai devono provvedere, entro questa data, ai versamenti derivanti dalla "Tobin Tax" utilizzando il modello F24 con modalità telematiche.
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17 Novembre 2025: Soggetti incaricati al pagamento dei proventi o alla negoziazione di quote relative agli O.I.C.R.
Versamento, da parte dei soggetti incaricati al pagamento dei proventi o alla negoziazione di quote relative agli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, delle ritenute sui proventi derivanti da O.I.C.R. effettuate nel mese precedente. I versamenti delle ritenute devono essere effettuati esclusivamente tramite Modello F24 con modalità telematiche.
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17 Novembre 2025: Contribuenti iva mensili: liquidazione e versamento Iva mese precedente
I contribuenti Iva mensili sono tenuti alla liquidazione e versamento dell'Iva relativa al mese precedente tramite il modello F24 con modalità telematiche.
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17 Novembre 2025: Contribuenti Iva mensili che hanno affidato a terzi la tenuta della contabilità: liquidazione e versamento Iva relativa al secondo mese precedente
Scade il termine per i contribuenti iva mensili che hanno affidato a terzi la contabilità, optando per il regime previsto dall'art. 1, comma 3, del D.P.R. n. 100/1998, per effettuare il versamento relativo alla liquidazione IVA dovuta per il secondo mese precedente tramite F24 telematico.
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17 Novembre 2025: Soggetti che facilitano le vendite a distanza con uso di interfacce elettroniche: liquidazione e versamento Iva mese precedente
Entro questo termine i soggetti passivi che facilitano, tramite l'uso di un'interfaccia elettronica quale un mercato virtuale, una piattaforma, un portale o mezzi analoghi, le vendite a distanza di telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop, devono effettuare la liquidazione ed il versamento dell'Iva relativa al mese precedente.
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17 Novembre 2025: Imprese di assicurazione: versamento ritenute su redditi di capitale corrisposti nel mese precedente
Le imprese di assicurazione sono tenute, entro questa data, ad effettuare il versamento delle ritenute operate su redditi di capitale derivanti da riscatti o scadenze di polizze vita, stipulate entro il 31 dicembre 2000, escluso l'evento morte, corrisposti o maturati nel mese precedente.
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17 Novembre 2025: Soggetti che corrispondono pensioni non superiori a euro 18.000 annui: versamenti
I soggetti che corrispondono redditi di pensione di importo non superiore a euro 18.000 euro annui, come anche gli Enti ed organismi pubblici, amministrazioni centrali dello Stato, sono tenuti a versare la rata delle imposte dovute in sede di conguaglio di fine anno, per importi superiori a 100 euro, oltre a quella relativa al canone Rai trattenuta ai pensionati. Il versamento deve essere effettuato: - tramite modello F24EP con modalità telematiche per gli enti pubblici - tramite F24 con modalità telematiche, direttamente o tramite intermediario abilitato, per gli altri soggetti che erogano pensioni.
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17 Novembre 2025: Split payment: versamento dell'IVA dovuta dalle pubbliche amministrazioni
Termine ultimo, per gli Enti ed organismi pubblici, Amministrazioni centrali dello Stato tenute al versamento unitario di imposte e contributi, e le Pubbliche amministrazioni autorizzate a detenere un conto corrente presso una banca convenzionata con l'Agenzia delle entrate o presso Poste italiane, per il versamento dell'Iva dovuta dalle pubbliche amministrazioni a seguito di scissione dei pagamenti (tramite Modello F24 EP con modalità telematiche per i primi e Modello F24 con modalità telematiche per le seconde).
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20 Novembre 2025: Imprese elettriche: comunicazioni all'Agenzia delle Entrate
Entro questa data le imprese elettriche devono provvedere ad effettuare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate dei dati di dettaglio relativi al canone TV addebitato, accreditato, riscosso e riversato nel mese precedente. Le comunicazione deve avvenire esclusivamente in via telematica mediante il servizio telematico Entratel o Fisconline.
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25 Novembre 2025: Presentazione telematica degli elenchi riepilogativi mensili relativi alle operazioni intracomunitarie del mese precedente (elenchi Intrastat)
Gli operatori intracomunitari con obbligo mensile devono provvedere alla presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni di beni nonché delle prestazioni di servizio in ambito comunitario, effettuati nel mese precedente. La presentazione deve avvenire per via telematica, all'Agenzia delle Dogane tramite il sistema E.D.I. o all'Agenzia delle Entrate.
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30 Novembre 2025: Rivalutazione partecipazioni e terreni: versamento imposta sostitutiva e redazione perizia
Termine ultimo per il versamento, da parte dei contribuenti interessati, in unica soluzione o come prima rata, dell'imposta sostitutiva (16%) dovuta per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni posseduti, non in regime d'impresa, al 1° gennaio 2025.Lo stesso termine vale per la predisposizione della perizia giurata di stima da parte di un professionista abilitato. La scadenza, originariamente fissata per il 30 giugno 2025, è stata prorogata al 30 novembre dal Decreto Omnibus.
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Dichiarazione d'intento omessa o tardiva: rischi e soluzioni per il fornitore
Nel sistema IVA italiano, gli esportatori abituali beneficiano di un importante regime di favore: la possibilità di acquistare beni e servizi senza l’applicazione dell’imposta, utilizzando un apposito "plafond". Strumento essenziale di questo meccanismo è la dichiarazione d’intento, un documento con cui l’esportatore comunica al proprio fornitore la sua volontà di avvalersi di tale facoltà. Tuttavia, la procedura, oggi interamente telematica, impone obblighi precisi non solo all’esportatore ma, soprattutto, al fornitore. L’emissione di una fattura in regime di non imponibilità IVA senza aver rispettato scrupolosamente l’iter previsto espone il fornitore a rischi finanziari significativi. Vediamo in dettaglio quali sono le criticità e quali le vie d’uscita per sanare eventuali errori.
I Rischi e le sanzioni: cosa accade se si emette fattura prima del tempo
Il punto cruciale della procedura riguarda la tempistica e la verifica. L’esportatore abituale (il cliente) ha l’obbligo di trasmettere telematicamente la dichiarazione d’intento all’Agenzia delle Entrate. Il fornitore, a sua volta, prima di emettere la fattura non imponibile, ha l’obbligo inderogabile di verificare l’avvenuta presentazione della dichiarazione e la relativa ricevuta telematica sul sito dell’Agenzia.
Se il fornitore emette la fattura senza IVA prima che il suo cliente abbia trasmesso la dichiarazione, o comunque senza averne prima verificato l’esito positivo, diventa l’unico responsabile della violazione. Le conseguenze sono molto pesanti:
Responsabilità... [continua sul sito]
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I numeri chiave per guidare la PMI – Il costo del venduto (COGS): come analizzarlo per aumentare i margini di profitto
Ogni azienda, sia essa una produttrice di beni tangibili o una rivenditrice di prodotti finiti, si confronta con un elemento centrale del proprio conto economico: il costo del venduto, meglio noto con l'acronimo inglese COGS (cost of goods sold). Questa voce di bilancio non è una semplice spesa tra le tante, ma rappresenta il costo diretto sostenuto per produrre o acquistare i beni che sono stati effettivamente venduti in un determinato periodo. Comprendere a fondo il COGS, saperlo calcolare correttamente e, soprattutto, analizzarlo in modo strategico è un passo fondamentale per qualsiasi imprenditore o manager che miri a ottimizzare l'efficienza operativa e ad aumentare i margini di profitto.
Innanzitutto, è cruciale definire con precisione cosa rientra e cosa non rientra nel calcolo del costo del venduto. Il principio guida è quello della "diretta attribuibilità". Nel COGS vanno inclusi tutti i costi direttamente collegati alla produzione o all'acquisto dei beni.
Per un'azienda manifatturiera, questi includono tipicamente tre categorie principali:
le materie prime utilizzate nel processo produttivo,
la manodopera diretta (cioè i salari degli operai che lavorano fisicamente sui prodotti)
e i costi generali di produzione (come l'energia elettrica per i macchinari, l'ammortamento degli impianti o i materiali di consumo della fabbrica).
Per un'azienda commerciale, come un negozio al dettaglio o un e-commerce, il COGS è costituito principalmente dal costo di acquisto della merce dai fornitori, a cui si possono aggiungere i costi di trasporto per far arrivare i prodotti in... [continua sul sito]
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Controllo di Gestione: il commercialista e l’imprenditore...un continuo affiancamento
Per prima cosa chiarisco il titolo di questo breve articolo. Il professionista/consulente che vuole vestire i panni del controller dovrà supportare il proprio cliente con continuità e, quando richiesto, essere presente al fine di consigliarlo sui più svariati aspetti della gestione. Per prima cosa chiarisco il titolo di questo breve articolo. Il professionista/consulente che vuole vestire i panni del controller dovrà supportare il proprio cliente con continuità e, quando richiesto, essere presente al fine di consigliarlo sui più svariati aspetti della gestione. Un modello di controllo così congegnato ha come “contro” un impegno che non si esaurisce con un unico comodo meeting mensile chiusi in una stanza a parlare solo di numeri (tra l’altro spesso neanche ben recepiti dall’imprenditore); avrà invece come “pro” la fattiva possibilità di porre in essere, oltre che un continuo e proficuo business per sé stessi, la reale ottimizzazione del conto economico dell’impresa seguita. Sono le soluzioni quelle che alla fine contano non certamente le sole diagnosi (che spesso lasciano il tempo che trovano).
Fatta questa debita premessa, torno ad occuparmi dell’imprenditore caseario oggetto di una delle due case history che stiamo portando avanti da poco più di un anno. Nel dettaglio, a seguito di un costo di trasformazione troppo elevato, si è deciso di migliorare il processo produttivo acquistando un nuovo macchinario (in sostituzione di quello... [continua sul sito]
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Le fasi della procedura esecutiva immobiliare: dal pignoramento alla distribuzione del ricavato
La vendita di un immobile all'asta non è un evento improvviso, ma il punto di arrivo di un percorso giuridico strutturato e rigoroso. Conoscere le singole fasi di questo processo è indispensabile per chiunque vi sia coinvolto. Vediamo nel dettaglio l'iter che trasforma un debito in un'asta giudiziaria, seguendo le scansioni previste dal codice di procedura civile. 1. Il titolo esecutivo e l'atto di precetto
Tutto ha inizio da un'obbligazione non adempiuta. Per poter procedere, il creditore deve possedere un titolo esecutivo, definito dall'art. 474 c.p.c. come un documento che accerta il suo diritto in modo certo, liquido ed esigibile. Esempi di titoli esecutivi sono le sentenze di condanna, i decreti ingiuntivi esecutivi, i verbali di conciliazione, gli atti ricevuti da notaio (come i contratti di mutuo), ma anche le cambiali e gli assegni. Successivamente, il creditore notifica al debitore l'atto di precetto (art. 480 c.p.c.), un'intimazione formale a saldare il debito entro un termine non inferiore a 10 giorni, pena l'avvio dell'esecuzione forzata.2. L'atto di pignoramento immobiliare
Se il debito non viene saldato, si procede con il pignoramento. Secondo l'art. 555 c.p.c., il pignoramento immobiliare si esegue mediante notifica al debitore di un atto che individua con precisione l'immobile e lo ingiunge di astenersi da qualunque atto volto a sottrarlo alla garanzia del credito. Questo atto viene poi trascritto nei registri immobiliari dall'ufficiale giudiziario, rendendo il vincolo opponibile a terzi. Da questo momento, l'immobile... [continua sul sito]
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L’integrazione delle clausole ESG negli statuti societari: una scelta legittima e strategica
Le aziende caratterizzate da una visione moderna sono sempre più chiamate a guardare oltre la massimizzazione del profitto, integrando nella propria strategia obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Un recente approfondimento ha messo in luce come l’inserimento di clausole di sostenibilità all’interno degli statuti societari non solo sia una pratica legittima, ma rappresenti anche una leva fondamentale per la competitività e la crescita nel lungo periodo. Le clausole di sostenibilità, o clausole ESG, sono disposizioni statutarie che affiancano allo scopo di lucro tradizionale (la massimizzazione dei profitti) ulteriori finalità di beneficio comune. Queste finalità possono includere la tutela dell’ambiente, il benessere dei dipendenti e della collettività, la salvaguardia dei diritti umani o, più in generale, il perseguimento di un impatto sociale positivo.
La loro legittimità è fondata su un principio ormai consolidato: l’attività d’impresa non deve necessariamente limitarsi alla divisione degli utili, ma può e deve considerare anche l’impatto complessivo che genera. Questo orientamento è stato confermato anche dai comitati notarili, come quello del Triveneto, i quali hanno stabilito che è possibile inserire nello statuto societario scopi ulteriori rispetto a quello lucrativo, in linea con quanto previsto per le cosiddette “società benefit” (legge 208/2015). Di fatto, il perseguimento di finalità di beneficio comune è consentito a qualsiasi tipo di società.
L’introduzione di clausole ESG modifica in parte la visione degli amministratori: loro compito non è più solo la ricerca del profitto immediato,... [continua sul sito]
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I numeri chiave per guidare la PMI - Net profit margin: quanto guadagna davvero la tua azienda? L'analisi dell'ultima riga del bilancio
Nel linguaggio comune degli affari, termini come "fatturato", "ricavi" e "vendite" sono spesso usati come sinonimi di successo. Un'azienda che fattura milioni di euro viene immediatamente percepita come un'impresa in salute. Tuttavia, il fatturato, per quanto importante, racconta solo una parte della storia. Esso rappresenta la linea più alta del conto economico, il cosiddetto "top line", ma non dice nulla su quanto di quel valore si trasforma in profitto reale. Per scoprire la vera efficienza e la salute finanziaria di un business, è necessario scendere fino all'ultima riga del bilancio, il "bottom line", dove si trova l'utile netto.
Ed è proprio da qui che deriva uno degli indicatori di redditività più significativi e scrutati: il net profit margin, o margine di profitto netto.
Il net profit margin è una percentuale che esprime la capacità di un'azienda di convertire i ricavi in profitto effettivo, dopo aver tenuto conto di tutte le spese sostenute. Mentre altri margini, come il margine lordo o il margine operativo, offrono una visione intermedia della redditività, il margine di profitto netto è l'indicatore definitivo dell'efficienza complessiva. Esso risponde a una domanda semplice ma cruciale: per ogni euro di ricavo generato, quanti centesimi rimangono all'azienda come guadagno pulito?
La sua formula è diretta e di facile comprensione: net profit margin = (utile netto / ricavi totali) * 100.
Per applicare questa formula, è necessario prima calcolare l'utile netto, con un processo di sottrazione progressiva dal totale dei ricavi. Si parte dai ricavi di vendita e si sottrae il costo del venduto (COGS) per... [continua sul sito]
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Cosa sono le esecuzioni immobiliari: guida per debitori e investitori
Il termine "esecuzione immobiliare" evoca spesso scenari complessi e situazioni di difficoltà finanziaria. Tuttavia, rappresenta un meccanismo giuridico fondamentale, disciplinato dal Libro Terzo del Codice di Procedura Civile, per il corretto funzionamento del sistema economico e creditizio. Comprendere a fondo cosa sia un'esecuzione immobiliare è il primo passo per affrontarla con consapevolezza, sia che ci si trovi nella posizione del debitore che rischia di perdere la propria casa, sia in quella dell'investitore interessato a cogliere un'opportunità di acquisto.
Definizione e scopo della procedura
Un'esecuzione immobiliare è una procedura giudiziaria coattiva, ovvero un'azione legale forzata attraverso la quale un creditore cerca di recuperare il proprio credito insoddisfatto aggredendo il patrimonio immobiliare del suo debitore. In parole semplici, se un individuo o un'azienda non riesce a onorare un debito, il creditore, munito di un titolo esecutivo (ad esempio, una sentenza, un decreto ingiuntivo o un contratto di mutuo), può rivolgersi al Tribunale e, con l'assistenza di un legale, avviare un processo che culmina con la vendita forzata dell'immobile, secondo le forme dell'espropriazione forzata (art. 483 c.p.c. e seguenti).
Il processo ha inizio formalmente con la notifica dell'atto di pignoramento, un'ingiunzione che l'Ufficiale Giudiziario rivolge al debitore, intimandogli di astenersi da qualsiasi atto volto a sottrarre l'immobile alla garanzia... [continua sul sito]
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Sanzioni sulla registrazione tardiva dei contratti di locazione: l'Agenzia delle Entrate si allinea alla Cassazione
L'Agenzia delle Entrate ha recentemente adottato un nuovo orientamento riguardo il calcolo delle sanzioni per la registrazione tardiva dei contratti di locazione di immobili urbani di durata pluriennale. Con la risoluzione n. 56/2025, l'Agenzia supera la sua precedente indicazione (contenuta nella circolare n. 26/2011) e si allinea alla giurisprudenza della Cassazione. Il nuovo criterio di calcoloIn caso di registrazione tardiva di un contratto di locazione o sublocazione di durata pluriennale, soggetto all'imposta di registro, la sanzione prevista dall'articolo 69 del D.P.R. 131/86 deve essere calcolata prendendo come riferimento l'imposta di registro dovuta sulla prima annualità del canone, a condizione che il contribuente abbia scelto il pagamento annuale dell'imposta.Questo criterio si applica quando il contribuente si è avvalso della facoltà di pagamento rateizzato dell'imposta, come previsto dall'articolo 17, comma 3, del D.P.R. 131/86.
La sanzione in dettaglioLe sanzioni per omessa o tardiva registrazione sono disciplinate dall'articolo 69 del D.P.R. 131/86.
omessa registrazione: la sanzione è pari al 120% dell'imposta dovuta, con un minimo di 250 euro.
ritardo non superiore a 30 giorni: si applica la sanzione amministrativa del 45% dell'ammontare delle imposte dovute, con un minimo di 150 euro.
Per le annualità successive alla prima, in caso di mancato versamento, si applicherà la sanzione per tardivo versamento di cui all'articolo 13 del D.Lgs. 471/97. Resta sempre possibile accedere al ravvedimento... [continua sul sito]
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I numeri chiave per guidare la PMI - Analisi del punto di pareggio (break-even point): come calcolare il fatturato minimo per sopravvivere e prosperare
Per ogni imprenditore, che sia alla guida di una start-up innovativa o di una piccola e media impresa (PMI) consolidata, esiste una domanda fondamentale che risuona costantemente: quanto devo vendere per non essere in perdita? La risposta a questa domanda non è una semplice stima o un obiettivo vago, ma un valore preciso, calcolabile e di vitale importanza strategica. Questo valore è conosciuto come punto di pareggio, o utilizzando il suo termine inglese universalmente riconosciuto, break-even point (BEP). L'analisi del break-even point è uno degli strumenti più potenti del controllo di gestione, poiché fornisce una chiara linea di demarcazione tra la perdita e il profitto, rappresentando il livello minimo di attività al di sotto del quale l'azienda non è sostenibile.
Il concetto alla base del break-even point è intuitivo: è il punto in cui i ricavi totali eguagliano esattamente i costi totali. In questa situazione, l'azienda pareggia. Raggiungere il BEP significa quindi aver venduto una quantità di prodotti o servizi sufficiente a coprire completamente sia i costi variabili, direttamente legati alla produzione, sia i costi fissi, ovvero l'intera struttura dei costi operativi.Ogni singola vendita effettuata oltre il punto di pareggio inizierà a generare un profitto reale per l'impresa. Al contrario, se le vendite si attestano al di sotto di questa soglia, l'azienda si troverà in una situazione di perdita.
Rating di autovalutazione PMI
Uno strumento semplice ed intuitivo per l’autovalutazione dei dati di bilancio... [continua sul sito]
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Antiriciclaggio - analisi nazionale dei rischi. Da aggiornare la valutazione dei rischi entro il 27 maggio 2026
Pubblicata dal MEF l’Analisi Nazionale dei Rischi di Riciclaggio e Finanziamento del Terrorismo, che fotografa lo stato del sistema italiano e le aree più esposte. Commercialisti e notai dovranno aggiornare la valutazione dei rischi entro maggio 2026. Tra le priorità: formazione, vigilanza e rafforzamento dei controlli. Premessa Il 27 maggio 2025 il MEF ha presentato l’Analisi Nazionale dei Rischi di Riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, elaborato ai sensi dell’articolo 5 comma 6 del D.lgs. 231/2007 dal Comitato di Sicurezza Finanziaria ed aggiornato al novembre 2024, di 122 pagine. Nella stessa data è stata resa nota l’Analisi Nazionale dei rischi di finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa. Con l’informativa 85/2025 del 30 maggio 2025 il CNDCEC informa che l’autovalutazione del rischio dovrà essere aggiornata dagli iscitti entro il 27 maggio 2026 Le tabelle che seguono sono tratte dalla pubblicazione edita dal MEF, precisando che il presente documento non ha carattere commerciale, in quanto reso disponibile gratuitamente.
Settore privato e fattore di rischio Lo studio pubblica un fattore di rischio per il settore privato (indicatore n. 1) basato sui dati 2023.
Operazioni in contanti e fattori di rischio Indicatore di rischio (numero 2) elaborato in base ai flussi di contante identificati come anomali.
Economia non osservata o sommersa – attività illegali e fattori di rischio Nel settore dell’economia... [continua sul sito]
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Registratori di cassa e POS: obbligo di integrazione dal 2026 - Parte 3: sanzioni, consigli e criticità
La normativa prevede un apparato sanzionatorio severo, che include sia sanzioni pecuniarie che accessorie, come la sospensione dell'attività. È quindi di fondamentale importanza che gli esercenti si adeguino entro la scadenza del 1° gennaio 2026 per evitare conseguenze negative. La mancata connessione tra il POS e il registratore di cassa comporterà una sanzione amministrativa che va da 1.000 a 4.000 euro.Inoltre, per l'omessa, tardiva o infedele trasmissione dei dati dei pagamenti elettronici, è prevista una multa di 100 euro per ogni comunicazione, con un tetto massimo di 1.000 euro per trimestre.Non sarà quindi sufficiente avere un sistema integrato, ma sarà necessario assicurarsi che funzioni correttamente e che i dati inviati siano sempre accurati e completi.
Oltre alle sanzioni economiche, sono previste anche sanzioni accessorie che possono avere un impatto ancora più grave sull'attività commerciale.
In caso di violazioni ripetute, le autorità possono disporre la sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività per un periodo che va da tre giorni a un mese. Questo periodo può essere esteso fino a sei mesi se l'importo delle operazioni contestate supera i 50.000 euro.
Per la specifica violazione della mancata connessione tra i dispositivi, la sospensione può variare da quindici giorni a due mesi, arrivando fino a sei mesi in caso di recidiva.
Si consiglia dunque agli esercenti di agire con anticipo,... [continua sul sito]
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PEC amministratori: qualche legittimo dubbio sulla privacy
L’obbligo di comunicare la PEC personale al Registro delle Imprese solleva interrogativi sulla tutela della privacy degli amministratori, specie quando si utilizza l’indirizzo della società. Com’è noto entro il 31 dicembre 2025 (termine originario “contestato” il 30.06.2025) sussiste l’obbligo, peraltro non sanzionato, per gli amministratori di società costituite ante 1.1.2025 (incluse quelle di persone) di comunicare al Registro delle Imprese il proprio indirizzo PEC personale, mediante una pratica Comunica, esente da bolli e diritti; per le società costituite dall’1.1.2025 l’obbligo viene assolto in sede di iscrizione della società al Registro Imprese.
Come confermato tra l’altro dalla Camera di Commercio della Romagna “Tuttavia, non essendo attualmente previsto dalla norma un espresso divieto, l'Ufficio del registro delle imprese non disporrà il rifiuto della pratica, qualora venga indicato un indirizzo PEC di immediata disponibilità dell’interessato, compreso il domicilio digitale della società amministrata.”: ergo per l’amministratore Mario ROSSI si presenta la pratica dove viene indicato l’indirizzo ‘PEC della società, ipotesi la ALFABETA s.r.l.
Fin qui tutto semplice e chiaro, nella visura della ALFABETA s.r.l. risulterà l’indirizzo ‘PEC della società, alfabeta@pec.it, e nella stessa visura nei dati relativi all’amministratore... [continua sul sito]
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Controllo di Gestione: lì dove i soldi non costano nulla e dove nessuno li chiede indietro
Prima di spiegare il significato del titolo di questo articolo, faccio un breve ripasso sul trafiletto precedente ad esso collegato e cioè “Controllo di gestione: il professionista controller a caccia di muda (sprechi)”. Riparto dall’enigma sul quale ci siamo lasciati. Trattasi della fase iniziale del processo di smaltimento rifiuti di una discarica convenzionata con il pubblico. I rifiuti arrivano in camion, vengono depositati su di un piazzale e un operatore con una ruspa provvede a mantenere il mucchio compatto mentre un altro operatore con una gru preleva grosse quantità dal mucchio per essere depositate su di un nastro trasportatore. Il tutto è ravvisabile dalla figura seguente.
Dal disegno si evince un grosso muda (spreco in giapponese). Molti lettori si sono cimentati nel fornire una soluzione contattandomi direttamente. I più arditi hanno ipotizzato di eliminare i due mezzi tramite un sistema che da terra in automatico potesse spostare i rifiuti direttamente sul nastro. Un’ottima soluzione seppur da valutare in maniera attenta in termini di fattibilità tecnica (collegare il tutto ad un impianto vecchio di 30 anni) nonché economica (investimento richiesto). Ci concentriamo invece su quella che potrebbe essere una soluzione da “settimana kaizen” (o in alcuni casi da blitz kaizen) cioè una miglioria “grezza”, rapida da approntare (max 3 o 4 giorni) e che possa dimostrare... [continua sul sito]
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Report di Sostenibilità: lo stato dell’arte della normativa europea
La rendicontazione di sostenibilità si è trasformata da iniziativa volontaria a obbligo di legge per un numero sempre maggiore di imprese europee. L’Unione Europea ha infatti costruito un solido quadro normativo per aumentare la trasparenza delle informazioni non finanziarie, con l’obiettivo di orientare i capitali verso attività più sostenibili. Tuttavia, per concedere alle imprese più tempo per adattarsi a queste complesse novità, l’UE ha recentemente approvato un’importante modifica alle scadenze. Il fulcro della normativa è la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva ha preso il posto della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD), ampliando notevolmente sia il numero di aziende obbligate sia la quantità di informazioni richieste.
Per rispondere alle difficoltà operative segnalate dalle imprese e ridurre gli oneri amministrativi, all’inizio del 2025 è stata approvata la cosiddetta direttiva “Stop the Clock” (parte del “Pacchetto Omnibus”).
Questa direttiva non cancella gli obblighi, ma rinvia di due anni l’entrata in vigore della CSRD per alcune categorie di aziende e posticipa l’adozione degli standard di rendicontazione settoriali. L’obiettivo è permettere una transizione più graduale e dare più tempo per implementare correttamente i nuovi e complessi processi di raccolta dati.
Alla luce della direttiva “Stop the Clock”, le scadenze per l’applicazione della CSRD sono state ridefinite come segue:
Dal 1° gennaio 2024 (Report nel 2025) – NESSUNA MODIFICA:
Grandi imprese di interesse pubblico (banche, assicurazioni, società quotate) con più di 500 dipendenti, già soggette... [continua sul sito]
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I numeri chiave per guidare la PMI - Margine di contribuzione: lo strumento essenziale per decisioni di prezzo e analisi di break-even
Nel complesso universo della gestione aziendale, la capacità di prendere decisioni informate è ciò che distingue un'impresa di successo da una che fatica a sopravvivere. Gli imprenditori e i manager sono costantemente chiamati a valutare la profittabilità dei loro prodotti, a definire strategie di prezzo competitive e a comprendere quali siano le soglie minime di vendita per garantire la sostenibilità economica. In questo contesto, esiste uno strumento analitico di straordinaria potenza e versatilità: il margine di contribuzione. Spesso abbreviato come MdC, questo indicatore non è semplicemente un numero da calcolare, ma una vera e propria lente d'ingrandimento sulla struttura dei costi e sulla capacità di un prodotto o servizio di generare valore per l'azienda.
Per comprendere appieno il suo significato, è necessario partire dalla sua definizione: il margine di contribuzione rappresenta la differenza tra i ricavi di vendita e i costi variabili totali.In altre parole, ci dice quanto "contribuisce" ogni unità venduta, o il totale delle vendite, alla copertura dei costi fissi e, una volta superata tale soglia, alla generazione di un utile.
La sua formula di base è tanto semplice quanto illuminante: margine di contribuzione = ricavi di vendita - costi variabili.Questa semplicità, tuttavia, nasconde una profondità analitica fondamentale.
La prima distinzione cruciale da operare è quella tra costi variabili e costi fissi. I costi variabili sono quelle spese che aumentano o diminuiscono in proporzione diretta al volume di produzione o di vendita (ad esempio, le materie... [continua sul sito]
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Registratori di cassa e POS: obbligo di integrazione dal 2026 - Parte 2: implicazioni tecniche e operative
L'obbligo di integrazione tra POS e registratori di cassa, in vigore dal 2026, comporta una serie di adeguamenti tecnici e operativi che le aziende devono affrontare per tempo. La normativa richiede una connessione strutturale che garantisca l'inalterabilità, la sicurezza e l'interoperabilità dei dati delle transazioni. I due dispositivi dovranno infatti dialogare costantemente, scambiandosi le informazioni in modo sicuro e certificato.Dal punto di vista operativo, ogni pagamento elettronico effettuato tramite POS dovrà essere immediatamente comunicato al registratore di cassa telematico, che lo registrerà insieme ai dati dello scontrino.Questo sistema integrato avrà il compito di conservare lo storico di tutte le transazioni elettroniche e di inviare in modo aggregato i dati dei pagamenti giornalieri all'Agenzia Entrate.Il flusso di dati coordinato che ne deriverà, permetterà un controllo più efficace e tempestivo sui corrispettivi delle aziende.La trasmissione dei dati avverrà tramite il Sistema di Interscambio (SDI), la stessa piattaforma già utilizzata per la fatturazione elettronica.I fornitori di servizi di pagamento avranno la responsabilità di inviare una serie di informazioni dettagliate, tra cui:
i dati identificativi dell'esercente,
il codice univoco del contratto,
l'identificativo del POS,
la tipologia... [continua sul sito]
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I chiarimenti opportuni per un asset strategico del nostro paese
Firmata l’ipotesi di rinnovo del cemento, calce e gesso: aumenti salariali, più welfare e maggiori garanzie su malattia e infortuni. Tutto parte da un CCNL scaduto in data 31.12.2024 ed a cui in rappresentanza dei lavoratori i sindacati di categoria FENEALUIL, FILCA – CISL, FILLEA – CIGL e la rappresentanza delle aziende nella veste di FEDERBETON, hanno provveduto in data 08.05.2025 a quella che è la firma di un’ipotesi di rinnovo di quello che è il contratto collettivo nazionale di lavoro, cemento, calce e gesso.
Quest’azione da un punto di vista industriale è meritevole di grande attenzione, dato che parliamo di un settore che da lavoro ad oltre 8.000 addetti.
Partiamo subito con il mettere in evidenza il fatto che vi sarà un aumento complessivo, equivalente ad euro 175 per ogni parametro 4, parliamo quindi di quella che è una figura professionale intermedia, gli stessi si cumulano a quelli che sono stati i 120 euro concessi a dicembre 2024 tramite un recupero dell’inflazione e pertanto parliamo di un totale di euro 295.
Così facendo si arrivano a definire quelle che sono due tranche di 60 euro l’una e queste avranno la loro validità dal 1º Ottobre 2025 e dal 1º Ottobre 2026 bensì la terza che è pari ad euro 55 avrà decorrenza dal 1º Ottobre 2027, tale questione è riconducibile... [continua sul sito]
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Un presente radioso ed un futuro da tutelare: l’INPS fa chiarezza sui lavoratori sportivi
Tramite la circolare n. 127 del 22 Settembre 2025 l’INPS ha provveduto ad esprimersi su ciò che concerne il riordino degli enti sportivi e su quanto è strutturato già in merito alla riforma della tutela previdenziale dei lavoratori dello sport, che è a sua volta, assieme alle modifiche ed integrazioni di riferimento, già disciplinato dal decreto legislativo n. 36 del 28 Febbraio 2021. La prima grande introduzione che viene fatta è quella che si riferisce alla figura del lavoratore sportivo a tutto tondo, senza far sì che si vada a distinguere tra settore professionistico e settore dilettantistico e si considerano tali tutti gli atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, preparatori atletici, arbitri e ogni tesserato che a fronte di un corrispettivo svolgono attività necessarie alla pratica sportiva indipendentemente da quello che è l’ambito che si va a considerare. Così come l’istituto ha voluto procedere a predisporre la subordinazione dei lavoratori all’iscrizione al Fondo Pensione Sportivi Professionisti (FPSP), che è appunto gestito dallo stesso ed a questo possono procedere ad iscriversi tutti coloro che sono stati sopra citati e che rientrano nella definizione di lavoratore sportivo.
A quanto sopra riportato andiamo ad aggiungere il fatto che anche gli istruttori presso impianti e circoli sportivi di qualsiasi genere, hanno a tutti gli effetti il diritto all’assicurazione previdenziale e assistenziale, in relazione a quello che è il loro rapporto di lavoro di riferimento, e di conseguenza sono iscritti al FPSP che diventa una questione... [continua sul sito]
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I numeri chiave per guidare la PMI - ROS (return on sales): misurare l'efficienza delle vendite e la redditività di ogni euro fatturato
Nel percorso che conduce dai ricavi all'utile netto, una delle mete più significative è il reddito operativo. Il ROS, acronimo di "return on sales", è l'indicatore che misura precisamente la redditività di questa tappa fondamentale.
Calcolato come rapporto tra il reddito operativo e i ricavi di vendita, il ROS esprime in percentuale quanto profitto è in grado di generare un'azienda dalla sua gestione caratteristica per ogni euro fatturato, dopo aver coperto tutti i costi operativi, inclusi gli ammortamenti.
Per un'impresa, e in particolare per una PMI dove ogni vendita conta, il ROS è una cartina di tornasole dell'efficienza commerciale e produttiva. Non misura semplicemente "quanto" si vende, ma "come" si vende, svelando la capacità dell'azienda di trasformare il fatturato in profitto operativo.
La formula per il calcolo del ROS è diretta:
ROS = (Reddito Operativo (EBIT) / Ricavi di Vendita ) × 100
Al numeratore troviamo il reddito operativo, conosciuto anche come EBIT ("earnings before interest and taxes"), che rappresenta il risultato della gestione tipica dell'impresa, al netto degli ammortamenti e degli accantonamenti. Al denominatore ci sono i ricavi netti, ovvero il valore totale delle vendite. Il risultato è una percentuale che risponde a una domanda... [continua sul sito]
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Controllo di Gestione: il commercialista controller a caccia dei muda (sprechi)
I nostri clienti in futuro non si accontenteranno di una più o meno semplice diagnosi dello stato di salute della propria impresa. Al contrario con molta probabilità una volta appurata la condizione magari critica, certamente vorranno capire come si svolgerà l’intervento volto a rientrare dall’eventuale condizione di urgenza. Serviranno le soluzioni oltre che le classiche analisi, perché consolidare il debito e/o comunque l’agire solo sotto l’aspetto finanziario non è una soluzione ma al più un palliativo se somministrato da solo. Queste considerazioni sono certo siano condivise un po’ da tutti. Ignorare l’aspetto produttivo lì dove la ricchezza si forma, è l’errore più grande che si possa commettere perché se è vero che la crisi si evidenzia principalmente per cassa, altrettanto vero è che i flussi monetari vengono a mancare quando la ricchezza non si crea ma si distrugge e tutto si crea o si distrugge lì dove nasce il prodotto (o il servizio).
In merito alle soluzioni destinate a trovare (o ritrovare) la redditività perduta, voglio portare un semplice esempio di come le dispersioni a volte siano tanto evidenti da essere paradossalmente ignorate. Nel dettaglio: sono stato chiamato qualche tempo fa da un’azienda che gestisce una discarica per fornire alcuni suggerimenti. L’azienda... [continua sul sito]
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