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Visura Centrale Rischi della Banca d'Italia: A cosa serve e perché viene richiesta
La visura alla Centrale dei Rischi (CR) della Banca d'Italia è un documento fondamentale nel panorama finanziario italiano, richiesto primariamente per valutare l'affidabilità creditizia di un soggetto, sia esso un privato cittadino o un'impresa. In sostanza, fornisce una fotografia dettagliata della sua "storia debitoria" nei confronti del sistema bancario e finanziario.
La richiesta di questa visura è una prassi consolidata per banche, società finanziarie e altri intermediari creditizi nel momento in cui devono decidere se concedere un finanziamento, un mutuo, un fido o qualsiasi altra forma di credito. La CR, infatti, non è una "lista di cattivi pagatori", ma un database informativo che raccoglie dati sia positivi che negativi sull'indebitamento della clientela.
Le finalità principali della richiesta
Le ragioni per cui si richiede la visura alla Centrale Rischi sono molteplici e cruciali per una sana gestione del credito:
Valutazione del merito creditizio: è lo scopo principale. Analizzando la visura, l'intermediario finanziario può farsi un'idea precisa della capacità del richiedente di rimborsare i propri debiti. Una storia di pagamenti puntuali... [continua sul sito]
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Il contratto di permuta di beni mobili
Da secoli, prima ancora che il denaro diventasse il principale mezzo di scambio, le persone commerciavano attraverso il baratto. Oggi, questa pratica non solo sopravvive ma prospera in una forma giuridicamente definita: il contratto di permuta.
Sebbene spesso associata agli immobili, la permuta è uno strumento estremamente flessibile e vantaggioso anche per lo scambio di beni mobili, da veicoli a strumenti tecnologici, da macchinari a opere d'arte.
Ma come funziona esattamente? Quali sono le regole e le tutele previste dalla legge italiana?
Cos'è la permuta? La definizione del Codice Civile
La permuta è il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all'altro. A definirla è l'articolo 1552 del Codice Civile.
In parole semplici, è un contratto in cui due parti, chiamate permutanti, si scambiano un bene con un altro bene, senza l'uso di denaro come corrispettivo principale.
La differenza fondamentale con la vendita (compravendita) è chiara:
Vendita: scambio di un bene (o diritto) contro un prezzo (denaro).
Permuta: scambio di un bene (o diritto)... [continua sul sito]
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Contratto di noleggio di bene mobile
Il contratto di noleggio è una tipologia contrattuale sempre più diffusa nella vita quotidiana e professionale degli italiani. Dalla vettura per un weekend, all'attrezzatura per un cantiere, fino ai più moderni servizi di noleggio a lungo termine, questo strumento giuridico offre flessibilità e vantaggi economici.
Il contratto di noleggio è un accordo mediante il quale una parte, definita noleggiatore (o locatore), si obbliga a far godere a un'altra parte, detta utilizzatore (o noleggiante o conduttore), un bene mobile o un insieme di beni per un determinato periodo di tempo, a fronte del pagamento di un corrispettivo periodico predeterminato, denominato canone.
È importante sottolineare come la prassi e la dottrina giuridica italiana distinguano il noleggio dalla locazione. Sebbene spesso usati come sinonimi, il noleggio si caratterizza per l'inclusione di una serie di prestazioni accessorie da parte del noleggiatore, che non si limita a consegnare il bene, ma ne garantisce il funzionamento, la manutenzione e, in molti casi, l'assicurazione.
Nella locazione di un bene mobile, invece, l'obbligazione principale del locatore è quella di mettere a disposizione... [continua sul sito]
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Finanza agevolata: le opportunità imperdibili per le imprese e i professionisti
Il panorama della finanza agevolata offre attualmente diverse opportunità significative per imprese e liberi professionisti che desiderano investire in innovazione, sostenibilità ed efficienza. Abbiamo riepilogato le principali misure a fondo perduto e agevolazioni disponibili, con le date di apertura degli sportelli da tenere d’occhio.
1. Certificazione della Parità di Genere: Bando Unioncamere Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, ha stanziato 800.000 Euro a fondo perduto per supportare le imprese e i liberi professionisti nell’ottenimento della certificazione della parità di genere (UNI/PdR 125:2022).
Chi può partecipare:
Imprese regolarmente costituite con unità locale in Emilia-Romagna e iscritte al REA, operanti in qualsiasi settore (esclusi agricoltura primaria, pesca, acquacoltura).
Professionisti con domicilio fiscale in Emilia-Romagna e partita IVA attiva.
Esclusi i consulenti che offrono servizi per la certificazione di parità di genere.
Cosa finanzia:
Servizi di assistenza tecnica e accompagnamento: consulenze specialistiche per l’analisi... [continua sul sito]
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Piano di Ristrutturazione Omologato (P.R.O.): una via innovativa per superare la crisi d'impresa
Introdotto dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza, il Piano di Ristrutturazione Omologato (P.R.O.) si profila come uno strumento flessibile e negoziale a disposizione degli imprenditori per affrontare e superare situazioni di crisi o insolvenza. Questa procedura, disciplinata dagli articoli 64-bis, 64-ter e 64-quater del D.Lgs. n. 14/2019, offre un'alternativa alle più rigide procedure concorsuali tradizionali, puntando alla continuità aziendale attraverso un accordo con i creditori omologato dal Tribunale.
Il P.R.O. si inserisce nel solco della Direttiva europea "Insolvency" (UE 2019/1023), che promuove quadri di ristrutturazione preventiva per consentire alle imprese in difficoltà di risanarsi tempestivamente. La sua caratteristica fondamentale risiede nella possibilità per il debitore di negoziare con i propri creditori un piano che può derogare a principi cardine del diritto concorsuale, come la par condicio creditorum (parità di trattamento dei creditori) e l'ordine delle cause legittime di prelazione, come esplicitamente previsto dall'articolo 64-bis, comma 1.
I presupposti per l'accesso
Per poter accedere al Piano di Ristrutturazione Omologato,... [continua sul sito]
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Gli ammortamenti
Quando si parla di bilancio aziendale e gestione finanziaria, uno dei termini che emerge frequentemente è "ammortamento". ma cosa significa esattamente? e perché è così cruciale per qualsiasi attività, grande o piccola?
L’ammortamento è il processo contabile attraverso il quale il costo di un bene strumentale (come macchinari, edifici, veicoli, software, brevetti, ecc.) viene ripartito e imputato come costo nel conto economico lungo la sua vita utile stimata, anziché essere registrato interamente come spesa nell'anno dell'acquisto.
il motivo principale per cui si ammortizza risiede nel principio della competenza economica. questo principio stabilisce che costi e ricavi devono essere attribuiti all'esercizio in cui si sono verificati economicamente, indipendentemente dal momento in cui avviene il pagamento o l'incasso.
Questo principio trova riscontro diretto nell'articolo 2423-bis, comma 1, n. 3) del Codice Civile, che elencando i principi di redazione del bilancio, afferma che: "si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento".In questo contesto, l'ammortamento si configura... [continua sul sito]
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Controllo di Gestione: come si svolge la metamorfosi da professionista a controller?
Perché mi ostino a sottolineare come il Controllo di Gestione passi per forza di cose dalla produzione? Con quest’articolo voglio ulteriormente (qualora ce ne fosse ancora bisogno) spiegare quali sono i motivi che mi spingono ogni volta, soprattutto negli articoli che periodicamente pubblico, a battere sul controllo di gestione come disciplina strettamente connessa alle dinamiche produttive.
Nel tempo ho appreso che l’accezione “controllo di gestione” è davvero molto ampia. In queste tre paroline c’è chi inserisce di tutto, dal semplice controllo contabile sino ad arrivare alle analisi di forecast più complesse. Quasi sempre (e parlo di quella che è la mia esperienza personale) i più o meno validi sistemi approntati acquisiscono esclusivamente (o quasi) le informazioni dalla contabilità generale. E’ indubbio che questo serbatoio dati sia alla base di ogni forma di analisi delle dinamiche aziendali, ma limitarsi a questo significa semplicemente individuare i sintomi, ma mai le cause che generano questi sintomi. Con un esempio mi chiarisco:
un’azienda che non naviga in buone acque, dal punto di vista economico certamente presenta un margine di contribuzione... [continua sul sito]
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Il contratto di locazione breve di immobile ad uso abitativo a scopo turistico
La locazione di immobili per brevi periodi a scopo turistico è una pratica sempre più diffusa. Per orientarsi tra le normative e gli adempimenti, è fondamentale che proprietari (locatori) e ospiti (conduttori) conoscano le regole che disciplinano questi contratti.
Possiamo identificare tre diverse categorie di affitti:
Locazione Breve: È una categoria definita ai fini fiscali. Si tratta di un contratto di affitto di un immobile abitativo di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche al di fuori di un'attività d'impresa. La normativa di riferimento è l'art. 4 del D.L. n. 50/2017.
Locazione Turistica: È una definizione più ampia, caratterizzata dalla finalità turistica del soggiorno. La sua durata può essere variabile (anche superiore a 30 giorni) ed è regolata principalmente dal Codice Civile e dalla Legge 431/98. Quando una locazione turistica ha una durata inferiore a 30 giorni, le sue regole si sovrappongono a quelle della locazione breve.
Casa Vacanze: Si tratta di una struttura ricettiva extralberghiera gestita in forma imprenditoriale. Prevede l'affitto di immobili arredati e può offrire servizi aggiuntivi (come pulizie... [continua sul sito]
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Il contratto per la ripartizione di spese tra professionisti
Capita frequentemente che più professionisti facciano un uso condiviso di un bene o di un servizio i cui costi sono addebitati a solo uno di essi.Il caso più comune è quello del contratto di locazione dell’immobile intestato a un solo soggetto che riaddebita successivamente agli altri le quote di competenza, ma sono altrettanto frequenti riaddebiti concernenti utenze (spese telefoniche, energia, servizio rifiuti, ecc.), utilizzo di lavoratori dipendenti, servizi professionali, ...
La condivisione di spazi di lavoro e servizi è una pratica comune tra liberi professionisti che desiderano ottimizzare i costi. Per garantire che questa collaborazione avvenga in modo trasparente e senza conflitti, è essenziale formalizzare gli accordi attraverso un contratto scritto. Il contratto di ripartizione delle spese è un contratto atipico, poiché non rientra in un modello specifico disciplinato dalla legge. La sua validità e liceità si fondano sull'art. 1322 del Codice Civile (autonomia contrattuale). Questa norma permette alle parti di determinare liberamente il contenuto del loro accordo e di creare nuove tipologie contrattuali, a condizione che perseguano "interessi meritevoli... [continua sul sito]
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Il prestito tra familiari: soluzione per superare la presunzione di redditi occulti
Prestito tra Familiari nel 2025: Perché un accordo scritto è indispensabile?Nel tessuto delle relazioni familiari, il prestito di denaro per necessità importanti – come l'acquisto di un'auto, un anticipo per la casa o per sostenere un'attività – è una prassi comune e preziosa. Spesso, dato il forte legame di fiducia, questi accordi si basano su un semplice "impegno morale", senza alcuna formalità.
Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.
Il rischio principale: l'accertamento sintetico (ex redditometro)
Il principale strumento di controllo dell'Agenzia delle Entrate è l'accertamento sintetico. Sebbene il termine "Redditometro" sia stato politicamente superato e lo strumento riformato nel 2024, il suo principio di base è pienamente operativo: l'Amministrazione finanziaria può confrontare le spese che hai sostenuto con il reddito che hai dichiarato.Se emerge una sproporzione significativa (ad esempio, acquisti un'auto da 30.000 euro con un reddito dichiarato di 20.000 euro), l'Agenzia presume che la differenza sia reddito "in nero". A quel punto, l'onere di dimostrare... [continua sul sito]
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Il trattamento di fine mandato (T.F.M.)
L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:
- fiscale- gestionale/strategico.
1. Vantaggi fiscaliIl T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:- la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e- la tassazione separata per il percipiente.2. Vantaggi gestionali e strategiciTralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:
fidelizzazione... [continua sul sito]
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Il contratto di cessione dei beni ai creditori
Il contratto di cessione dei beni ai creditori, disciplinato dagli articoli 1977-1986 del Codice Civile, è l'accordo con cui il debitore incarica i suoi creditori, o alcuni di essi, di liquidare le sue attività per soddisfare i loro crediti con il ricavato.
Di seguito sono riepilogati i principi e le regole fondamentali che governano questo tipo di contratto:
Forma e Requisiti:
Il contratto deve essere obbligatoriamente redatto in forma scritta, altrimenti è nullo 1.
Se la cessione comprende dei crediti, è necessario notificare la cessione stessa ai debitori di tali crediti 2.
Gestione e Spese:
L'amministrazione dei beni ceduti è affidata ai creditori, che possono esercitare tutte le azioni di carattere patrimoniale relative ai beni medesimi 3 ma devono anticipare le spese necessarie per la liquidazione 4.
Effetti del Contratto:
Successivamente alla conclusione del contratto di cessione dei beni ai creditori i creditori cessionari non possono sottoporre ad esecuzione forzata beni diversi del debitore se non dopo aver liquidato il patrimonio ceduto e ripartito l'attivo. I creditori anteriori... [continua sul sito]
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Ratei e risconti: analisi tra Codice Civile, principi contabili, di revisione e fiscali
I ratei e i risconti rappresentano due voci contabili fondamentali per l'applicazione del principio della competenza economica, un cardine della redazione del bilancio d'esercizio. La loro corretta gestione è essenziale non solo per fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale, ma anche per determinare correttamente il reddito imponibile ai fini fiscali.
Definizioni e funzione: il principio di competenza economica
Alla base della necessità di rilevare ratei e risconti vi è il principio della competenza economica, sancito dall'articolo 2423-bis del Codice Civile. Tale principio impone di imputare i costi e i ricavi all'esercizio a cui si riferiscono, indipendentemente dalla data dell'effettiva manifestazione finanziaria (pagamento o incasso).
In questo contesto, i ratei e i risconti fungono da "ponte" temporale tra esercizi contigui, consentendo di attribuire correttamente i componenti di reddito.
Ratei: misurano quote di costi o ricavi di competenza dell'esercizio in chiusura, la cui manifestazione finanziaria avverrà in esercizi futuri.
Risconti: misurano quote di costi o ricavi che hanno già avuto la loro... [continua sul sito]
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Confermata, ma prorogata al 31 dicembre, la PEC per gli amministratori
Ormai è noto, l’art. 1, c. 860, L. 30 dicembre 2024, n. 207, ha previsto l’obbligo degli amministratori delle società di iscrivere nel Registro delle Imprese il proprio domicilio digitale, aprire cioè, comunicare e monitorare un nuovo indirizzo di posta elettronica certificata.
Si era diffusa, anche tra le camere di commercio, l’interpretazione che consente agli amministratori di “domiciliarsi”, anche digitalmente, presso l’indirizzo pec della società, senza aprirne altri, agevolando tra l’altro gli stranieri, che spesso la pec non sanno nemmeno che cosa sia.
La nota ministeriale 43936 - 2025 l’aveva sconfessata, il tavolo Notariato- Unioncamere nella riunione dell’8 maggio l’aveva rilanciata, ma ora il ministero torna a ribadire che gli amministratori, la pec, la devono aprire e comunicarla in cciaa autonomamente.
Con la nota del 25 giugno precisa infatti che restano “immodificate e confermate le linee interpretative e le ulteriori indicazioni operative fornite con la più volte richiamata nota prot. n. 43836 del 12 marzo u.s..”
Alle società costituite prima del 2025, però, il Ministero proroga al 31 dicembre 2025 il termine... [continua sul sito]
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Chiarimenti Circolare Inail n.31/2025 sull’obbligo assicurativo per i soci delle associazioni sportive dilettantistiche in casi particolari
Con la circolare Inail 27 ottobre 2023, n. 46, erano state fornite le indicazioni operative per l’assicurazione all’Inail dal 1° luglio 2023 dei lavoratori subordinati sportivi e dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale ai sensi degli articoli 34 e 37 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36.
L’Inail, con la Circolare n.31/2025 risponde alla richiesta di alcune strutture territoriali se, a seguito della riforma del lavoro sportivo operata dal D.Lgs n.36/2021, si possa ritenere sussistente l’obbligo assicurativo presso l’Inail, degli associati di Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e dei soci delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD) che svolgano, nell’interesse dell’associazione o della società, l’attività di istruttore sportivo oppure attività di accoglienza clienti, front office, pagamenti o attività di tipo amministrativo, oltre a partecipare alla vita associativa.
PREMESSA
La disciplina del rapporto di lavoro sportivo di cui al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, è una disciplina speciale, infatti, l’articolo 25, comma 5, del medesimo... [continua sul sito]
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Finanziamenti soci: la società deve provarne regolarità ed effettiva provenienza
In una recente sentenza (Cass. Civile Ord. Sez. 5 n. 9131 depositata il 7 aprile 2025)la Corte di Cassazione ha deciso in ordine al ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate in relazione al finanziamento soci. Nel merito, la Cassazione ha ritenuto fondato il secondo motivo di ricorso dell'Agenzia, relativo alla violazione e falsa applicazione delle norme sulle presunzioni legali (art. 2727 c.c.) riguardo ai finanziamenti dei soci. Secondo la Suprema Corte, la Commissione Tributaria Regionale della Sicilia ha errato nel ritenere in modo apodittico che non sussistessero "elementi gravi, precisi e concordanti" a sostegno della presunzione di maggiori ricavi avanzata dall'ufficio. La sentenza ha stabilito che di fronte a elementi presuntivi presentati dall'amministrazione fiscale (come i finanziamenti dei soci non sufficientemente giustificati), l'onere della prova si sposta sul contribuente.A parere dei Giudici, spettava quindi alla società dimostrare:
la regolarità formale dei finanziamenti attraverso delibere assembleari e le scritture contabilima anche
la loro ragionevolezza economica come alternativa al credito bancario e
la comprovata capacità finanziaria... [continua sul sito]
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Bonus donne: requisiti e istruzioni operative per l’accesso al beneficio
Il decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, convertito dalla legge 4 luglio 2024, n. 95 di seguito chiamato “Decreto Coesione”, allo scopo di favorire le pari opportunità nel mercato del lavoro per le lavoratrici svantaggiate, all’ articolo 23, ha introdotto il “Bonus Donne”, un nuovo esonero dal versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato di donne lavoratrici svantaggiate, effettuate entro il 31 dicembre 2025.
CASI DI ESCLUSIONE DEL BONUS DONNE
Il comma 3 del citato articolo 23, afferma che sono esclusi da questo beneficio i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato, in relazione ai quali il quadro normativo già considera l’applicazione di aliquote previdenziali ridotte rispetto all’aliquota ordinaria.
REQUISITI DA RISPETTARE PER AVERE ACCESSO ALL’ESONERO
L’esonero contributivo per l’assunzione di donne deve rispettare dei requisiti per poterne avere diritto quali:
siano prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti; [continua sul sito]
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Autotrasportatori: riduzione accise II trimestre 2025
Con nota a registro ufficiale 0382555 DEL 26.06.2025 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rende note le istruzioni, il modello ed il software per la richiesta dei benefici relativi alla riduzione accise del II trimestre 2025.
L’articolo 61 del Decreto Legge 1/2012 ha introdotto modificazioni all’articolo 3 comma 1 del D.P.R. 277/2000, cosicché l’istanza per accedere al beneficio può essere presentata dal 1° al 30 luglio 2025. La Legge 28 dicembre 2015 n. 208, articolo 1, comma 645 (Legge di Stabilità 2016) prevedeva che a decorrere dal 1° gennaio 2016 il beneficio non spettasse per i veicoli di categoria EURO 2 o inferiore, successivamente la Legge 160/2019 comma 630 disponeva che a decorrere dal 1° ottobre 2020 il rimborso non spettasse per i consumi dei veicoli di categoria euro 3 od inferiore; infine a decorrere dal 1° gennaio 2021 il rimborso non spetta per i consumi dei veicoli di categoria euro 4 o inferiore (art. 1, comma 630, della legge 27 dicembre 2019, n. 160) – vedi anche il paragrafo IV della Nota. Per la classificazione dei veicoli si consulti la tabella classificazione euro, In seguito a tale introduzione nella dichiarazione trimestrale di... [continua sul sito]
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Bonus giovani: istruzioni operative per ricevere gli sgravi contributivi dopo la conversione dell’art. 22 del D.l. 60/2024
DESTINATARI DELL’ESONERO CONTRIBUTIVO BONUS GIOVANI
Il decreto-legge n. 60/2024 ha introdotto un esonero del 100% dei contributi previdenziali per:
i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato giovani che non hanno compiuto 35 anni (34 anni e 364 giorni) e non sono mai stati occupati a tempo indeterminato fra il 1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025
i datori di lavoro che trasformano contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato fra il 1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 di giovani che non hanno compiuto 35 anni.
ESCLUSIONI DELL’ESONERO CONTRIBUTIVO BONUS GIOVANI
Sono esclusi da questi benefici:
i collaboratori domestici e gli apprendisti poiché rapporti di lavoro che già presentano benefici dal punto di vista di aliquote previdenziali ridotte;
l’assunzione di personale con qualifica di dirigente;
lavoratori a chiamata a tempo indeterminato.
MISURE DELL’ESONERO
L'esonero consiste nel 100% dei contributi carico datore di lavoro:
fino a 500,00 euro mensili per assunzioni di giovani (fino 35 anni) a tempo indeterminato o... [continua sul sito]
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Esclusione dallo Split Payment per le Società FTSE MIB. Nuove Regole dal 1° Luglio 2025
A decorrere dal 1° luglio 2025, le società quotate incluse nell'indice FTSE MIB di Borsa Italiana, e che sono identificate ai fini IVA, non saranno più soggette al meccanismo dello split payment (scissione dei pagamenti).
Questa esclusione è stata introdotta tramite l'abrogazione della lettera d) del comma 1-bis dell'articolo 17-ter del D.P.R. 633/1972, come stabilito dall'articolo 10 del Decreto Legge 17 giugno 2025, n. 84. La modifica è in linea con l'attuazione della Decisione di esecuzione (UE) 2023/1552 del Consiglio. Tale decisione ha autorizzato l'Italia a estendere l'applicazione dello split payment fino al 30 giugno 2026, ma ha imposto l'esclusione delle operazioni effettuate nei confronti delle suddette società a partire dal 1° luglio 2025.
Lo split payment, o scissione dei pagamenti, è un meccanismo che impone al cessionario o committente di versare l'IVA direttamente all'Erario, anziché al cedente o prestatore che la indica in fattura. In pratica, il pagamento del corrispettivo viene scorporato da quello dell'imposta (circ. Agenzia delle Entrate n. 1/2015).
Dal 1° luglio 2025, i fornitori delle società incluse nel FTSE MIB dovranno adeguare le... [continua sul sito]
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